Quando e perché usare la descrizione? Da parte mia la risposta è: dipende.
Spesso sui social, nei gruppi di scrittori, mi imbatto in commenti che respingono le descrizioni come fossero qualcosa da cui tenersi alla larga. In altri casi vedo atteggiamenti di adorazione. E anche proposte di descrizioni succulente e un po’ troppo arzigogolate.
Come al solito, bisogna prendere un bel misurino e dosare questa spinta descrittiva (o non-spinta) per creare il giusto equilibrio all’interno della narrazione. Il troppo stroppia e il troppo poco penalizza il testo.
In questo articolo ti darò qualche spunto per capire quando e come usare la descrizione e ti svelerò i 3 errori più frequenti in cui mi sono imbattuta.
Che cos’è una descrizione
La descrizione è la parte statica del testo e può essere intrecciata alla narrazione e al dialogo. In base all’effetto che vuoi ottenere, puoi usare lo strumento in modo più o meno puro.
Nei passaggi descrittivi il narratore ci dà informazioni su aspetti e caratteristiche di ambientazioni, oggetti o personaggi.
Perché un romanzo funzioni, ossia affinché la storia esca dalla pagina per prendere vita nella mente del lettore, c’è bisogno di dettagli. Nella realtà, non dobbiamo sforzarci di immaginare alcunché, il mondo fisico che ci circonda è davanti ai nostri occhi. Nella finzione, senza descrizioni, il mondo, semplicemente, non esiste.
Howard Mittelmark e Sandra Newman, Come non scrivere un romanzo, Corbaccio, 2008, p. 99
Quando e perché usare la descrizione
La descrizione può avere diverse funzioni all’interno della narrazione. Se hai fatto un buon lavoro di progettazione narrativa, avrai di certo individuato i momenti di stasi e quelli più concitati del tuo romanzo, per gestire in modo ottimale il ritmo narrativo.
La descrizione può essere usata per:
#rallentare il ritmo
È opportuno, al momento giusto, lasciare al lettore e ai personaggi un po’ di respiro [leggi anche Ritmo narrativo: come gestirlo?].
#creare atmosfera
Le descrizioni, se ben fatte e integrate nel testo, aiutano a creare l’habitat giusto per gli eventi in corso.
#mettere in evidenza dettagli funzionali alla narrazione
Come dice Cechov, se fai comparire in scena una pistola, bisogna che prima o poi spari.
#introdurre elementi
Fornire, quindi, informazioni utili alla comprensione del testo da parte del lettore.
Come descrivere
Il mio primo insegnante di scrittura è stato il noto romanziere John Gardner, che mi ha insegnato che ogni bravo scrittore crea, attraverso le parole, “un sogno vivido e continuo”.
Per “vivido” intendeva un sogno forte e chiaro come la vita reale. Per “continuo” intendeva un sogno che rimane vivo, che non consente alla mente del lettore di uscire dal mondo di fantasia.
Chris Lombardi in Gotham Writers’ Workshop, Lezioni di scrittura creativa, Dino audino editore, 2005, p. 69
Come si fa a creare un “sogno vivido e continuo” con una descrizione?
#attingi all’IMMAGINARIO del lettore
Significa accendere la capacità del lettore di immaginare e a volte anche di andare oltre; consentirgli di associare a ciò che legge le sue emozioni e il suo vissuto.
#coinvolgi i 5 SENSI
L’istinto è quello di usare gli occhi, la vista, ma noi abbiamo cinque sensi che lavorano benissimo.
In una buona ed efficace descrizione è fondamentale capire quale dei cinque sensi (o quali) sia più efficace per descrivere quel particolare oggetto, personaggio, luogo.
Ad esempio: descrivere lo scricchiolio di una bicicletta, per dare la sensazione che sia vecchia e cedevole, potrebbe essere molto più efficace che descriverne l’aspetto estetico. Piuttosto che la vista, l’udito in questo caso permette al lettore di provare molte più sensazioni.
La descrizione ti permette di sostituirti ai sensi del lettore.
George allungò il collo. A un tratto sentì odore di noccioline! Noccioline arrostite e ancora calde! E aceto, di quello bianco che si spruzza sulle patatine fritte dal fornellino nel tappo! E il profumo dello zucchero filato e delle ciambelle che friggevano nell’olio, insieme con l’odore più debole, ma penetrante, di sterco di animali selvatici. Sentiva anche l’aroma allettante della segatura; tuttavia…
Tuttavia, sotto sotto, c’era olezzo di alluvione e di foglie in decomposizione e di scure ombre di fogna. Questo odore era fradicio e marcio. Odore di cantina.Stephen King, It, Sperling & Kupfer, 2017, p. 14
#MOSTRA, non riassumere
Zeno soffre di abulia, che è uno stato di inerzia, mancanza di volontà. Svevo, invece di dirci che Zeno soffre di abulia, ci mostra quello che fa. Ad esempio, il personaggio ripete in diverse occasioni che smetterà di fumare, ma in realtà non smette mai, forse nemmeno per un giorno. Svevo, mostrando, crea il suo libro.
Puoi dire che un personaggio è fatto in un certo modo, ma se non lo mostri al lettore, sono solo parole e non gli permetterai di catturare e conservare l’immagine di quel personaggio.
#cerca la PAROLA MIGLIORE
Essere precisi, in narrativa, è una dote da sfruttare in tutto il suo potenziale. Dire che il piatto cucinato da Gina era orribile, invece di entrare nel dettaglio e far sentire al lettore il sapore disgustoso della carne dall’odore aspro e stantio, come se fosse stata abbandonata in frigo troppo a lungo, è di certo meno efficace.
Evita di…
#descrivere dettagli, luoghi, persone non funzionali alla narrazione
Mi è spesso capitato di imbattermi in lunghe descrizioni di personaggi che non sarebbero più comparsi nel testo. A che pro distrarre l’attenzione del lettore da elementi che hanno un peso reale nell’economia della narrazione, a favore di altri che invece non ne hanno?
Le informazioni inutili vanno eliminate.
#descrivere in momenti inopportuni
C’è un inseguimento, stanno sparando a Bill, che cerca di schivare le macchine che arrivano in senso contrario. A un tratto, Bill passa davanti al camioncino degli hot-dog dove era andato per l’ultimo appuntamento con la sua ex fiamma e ricorda con minuzia di dettagli quanto era stata romantica la serata passata insieme, per poi riprendere, dopo diverse pagine, la sua fuga.
Attenzione al ritmo e agli spiegoni superflui e fuori contesto [leggi anche: Lo spiegone e il rischio di annoiare il lettore].
#usare cliché
“Era bella come il sole”, no. Puoi trovare un’alternativa molto più originale. Come ragiona il tuo personaggio? Come si innamora? Come vede l’oggetto del suo desiderio? Con quali parole si esprime? Ecco, se usi il suo punto di vista e hai la risposta a tutte queste domande, saprai di certo esprimere questo concetto in modo estremamente efficace e memorabile.
In conclusione
La descrizione è uno degli elementi cardine della scrittura, non puoi fare senza, ma non puoi neanche abusarne.
Come ti ho accennato all’inizio, ci vuole la giusta misura. Considera il tuo romanzo come una ricetta di cucina: ci vogliono determinate quantità per ogni ingrediente. Ogni romanzo ha la sua ricetta, non ce n’è uno uguale all’altro, ed è importante considerare le dosi corrette per ognuno di essi.
Ora affila la penna e… buona scrittura!
TI TROVI IN DIFFICOLTÀ?
TU E LE DESCRIZIONI SIETE ACERRIMI NEMICI?
POSSO AIUTARTI A IMPOSTARE STRUTTURA E RITMO NARRATIVO DEL TUO ROMANZO
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