Che cos’è la prefigurazione delle Cioccorane?
Se ancora non lo sai, appartengo a quella categoria di lettrici che amano la saga di Harry Potter. Dico così perché ho scoperto solo di recente che non tutti lo hanno ancora letto e che ad alcuni non è piaciuto, e non sono andati oltre il primo volume.
Lo trovo davvero strano, ma probabilmente dipende molto anche dal genere. Io sono onnivora, quindi do una possibilità a qualsiasi testo, anche per documentarmi e tenermi sempre aggiornata per lavoro.
Tornando a noi, che cosa vuol dire: prefigurazione delle Cioccorane? Prima di entrare nel merito (so che non stai più nella pelle), bisogna che ti dica che cos’è la prefigurazione.
Che cos’è la prefigurazione?
Prefigurare significa disegnare in anticipo. È un meccanismo narrativo che attraversa l’intero testo e ti permette di inserire gli elementi chiave all’interno della narrazione in modo tale che ogni evento sia giustificato dai precedenti o dai successivi e strettamente connesso a loro.
La prefigurazione funge da collante narrativo per due motivi:
- giustifica ciò che accade, poiché è stato preparato in precedenza
- giustifica gli elementi che compaiono nella narrazione, in quanto verranno utilizzati
L’unione di tutti questi elementi deve rendere credibile il romanzo che stai scrivendo o che stai leggendo.
Ed è qui che subentrano le Cioccorane!
La prefigurazione delle Cioccorane
Sto leggendo Harry Potter e la pietra filosofale a mio figlio, siamo quasi alla fine. Abbiamo già visto tutti i film e io non credevo alle mie orecchie quando mi ha chiesto di leggere i libri; non aspettavo altro, direi. Amo condividere con lui la mia passione, e spero anche di trasmettergliene un po’ ;).
A distanza di anni si legge in modo diverso, forse più consapevole, con un occhio più attento, per quanto mi riguarda. Ed è proprio da questa rilettura che è nata l’idea di scrivere un articolo sulla “prefigurazione delle Cioccorane”.
Avendo uno sguardo più razionale a analitico rispetto alla trama, ho trovato uno splendido esempio del modo in cui viene usata la prefigurazione in questo primo capitolo della saga della Rowling.
ATTENZIONE SPOILER!!
Se non hai letto Harry Potter e hai intenzione di farlo, non proseguire con la lettura dell’articolo. Ma se non ti interessano gli spoiler e vuoi capire come si usa la prefigurazione, allora ti invito a continuare.
Vedremo scena per scena, in modo sintetico, come l’autrice abbia seminato consapevolmente alcuni dettagli che portano alla soluzione di un mistero. Cominciamo!
SCENA #1
Harry sale per la prima volta sul treno per Hogwarts. Passa la signora con il carrello e Harry compra di tutto, comprese le Cioccorane: rane di cioccolata che saltellano qua e là. L’elemento di interesse, in questo caso, è la figurina che si trova dentro la confezione. La prima che Harry trova è quella che raffigura il professor Silente.
Harry scartò la sua Cioccorana e prese la figurina. […] Sotto, c’era scritto il nome: Albus Silente.
«Allora, questo è Silente!» disse Harry.
«Ora non dirmi che non sai niente su di lui!» esclamò Ron. «Mi dai una rana? Forse trovo Agrippa… Grazie».
Harry girò la figurina e lesse:
Albus Silente, attuale Preside di Hogwarts. Considerato da molti il più grande mago dell’era moderna, Silente è noto soprattutto per aver sconfitto nel 1945 il Mago Oscuro Grindelwald, per avere scoperto i dodici usi del sangue di drago e per i suoi esperimenti di alchimia, insieme al collega Nicolas Flamel. Il professor Silente ama la musica da camera e il bowling.
SCENA #2
Harry e Hagrid si recano alla Gringott, la banca dei maghi: Harry ha bisogno di soldi per comprare tutto l’occorrente per la scuola, mentre Hagrid ha una missione da compiere per conto di Silente. Harry, dopo aver fatto tappa nella sua camera di sicurezza, segue Hagrid, che recupera un pacchetto molto piccolo da un’altra camera di sicurezza.
Harry, curioso, chiede di cosa si tratta, ma Hagrid ha ordini di mantenere il segreto e non rivela nulla.
«Che cos’è il lei-sa-cosa della camera blindata settecentotredici?» chiese Harry.
«Questo non te lo posso dire» rispose Hagrid con fare misterioso. «È una cosa segretissima. Faccende di Hogwarts. Silente si è fidato di me. Non ho il permesso di dirtelo».
SCENA #3
Harry, Hermione e Ron hanno una discussione con Malfoy che lancia una sfida a Harry. Devono incontrarsi a mezzanotte nella Sala delle Armi. I tre rispettano l’appuntamento, ma invece di Malfoy trovano il custode, Filch: Malfoy gli ha teso una trappola per farli punire.
Per non farsi vedere, Ron, Hermione e Harry si rifugiano nella prima stanza che trovano, e scoprono che lì dentro c’è un enorme cane a tre teste che fa la guardia a una botola.
Sembrava proprio che Harry avesse scoperto dove si trovava il lurido pacchettino prelevato dalla camera di sicurezza numero settecentotredici.
SCENA #4
Harry, origliando una conversazione, scopre che Piton è stato morso dal cane a tre teste e sospetta che voglia rubare quello che c’è sotto la botola. Quindi mette sotto pressione Hagrid per sapere di cosa si tratta; il gigante fa un passo falso e si fa scappare qualcosa che non dovrebbe dire.
«[…] E ora statemi a sentire bene tutti e tre: vi state immischiando in cose che non vi riguardano. È pericoloso. Scordatevi del cane, dimenticate a cosa fa la guardia. È una faccenda fra Silente e Nicolas Flamel…»
A questo punto la prefigurazione delle Cioccorane dovrebbe risultare chiara, che ne dici? Ma andiamo pure avanti e vediamo cosa succede…
SCENA #5
A questo punto i ragazzi cercano di scoprire chi sia Flamel, ma con scarsi risultati. Il lettore se ne è quasi dimenticato, ma a Harry sembra di aver già sentito quel nome. Sì, ma quando?
SCENA #6
Hermione regala a Harry una scatola di Cioccorane per Natale. Si trovano tutti nella sala comune della torre di Grifondoro, quando a un certo punto compare Neville, un loro compagno. Neville ha le gambe bloccate e avanza saltellando. Quando Ron, Hermione e Harry gli chiedono cosa gli sia successo, Neville confessa di essere stato bullizzato da Malfoy. Dopo averlo liberato, Harry gli offre l’ultima Cioccorana che gli è rimasta per consolarlo.
«Grazie, Harry… Credo che me ne andrò a letto. Vuoi la figurina? Tu fai la collezione, no?»
Mentre Neville si allontanava, Harry diede un’occhiata alla figurina dei Maghi Famosi.
«Un’altra volta Silente» fece. «È stato il primo che ho…»
In questo momento una lampadina si accende nella testa del lettore. Ma certo! La prima figurina che Harry ha trovato quando è salito sul treno per Hogwarts e ha comprato per la prima volta le Cioccorane! Ti scervelli, ma non ti viene in mente, l’hai rimossa eppure sai che l’informazione ce l’hai anche tu. Ma Harry ti aiuta.
«L’ho trovato!» bisbigliò. «Ho trovato Flamel! Lo dicevo che quel nome l’avevo già letto da qualche parte! […] State a sentire: ‘Silente è noto soprattutto per aver sconfitto nel 1945 il Mago Oscuro Grindelwald, per avere scoperto i dodici usi del sangue di drago e per i suoi esperimenti di alchimia, insieme al collega Nicolas Flamel‘!»
In conclusione
Le Cioccorane sono un elemento prefigurativo che in prima battuta si rivela insignificante. Il lettore è portato a pensare che sia un elemento distintivo dell’ambientazione, che introduca al nuovo contesto magico e aiuti lo stesso protagonista a conoscerlo e a padroneggiarlo. La sua funzione, infatti, è anche quella.
Eppure, c’è dell’altro. La prefigurazione delle Cioccorane ci porta da Nicolas Flamel, che si rivela la chiave per capire che cosa è stato nascosto sotto la botola a cui il cane a tre teste fa la guardia.
All’interno di una narrazione, può capitare che ci siano dei dettagli che all’apparenza non hanno alcuna funzione, che si sedimentano nella nostra mente e rimangono lì a giacere fino al momento opportuno, quando ci serviranno per ricomporre i pezzi del puzzle.
Un bravo autore deve fare in modo che ogni particolare sia funzionale e utile ai fini della trama, in modo da renderla credibile agli occhi dei lettori e coerente nel suo insieme. Quando scopriamo che Flamel è un nome che abbiamo sentito all’inizio della storia, è come se una corda si stringesse attorno a tutto quello che è accaduto fino a quel momento e lo ricompattasse.
Il cerchio si chiude a poco a poco e nel lettore aumenta la fiducia nei confronti del testo.
Per prefigurare in modo corretto e impeccabile è consigliabile progettare la storia in anticipo, per seminare gli indizi atti a creare una specifica coerenza narrativa e a formare una traccia che permetta al lettore di decodificare la storia. (Leggi il mio articolo Coerenza narrativa: che cos’è?)
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