Sai che esistono delle tecniche per costruire storie, che puoi usare prima ancora di iniziare a scriverle?
Si tratta di progettare in anticipo la struttura di una storia, in modo da poter individuare tutti gli elementi necessari a renderla completa ed efficace, oltre che solida.
Certo che detta così sa di noioso, lo so, eppure dietro a ognuna di queste tecniche puoi trovare qualcosa di utile per la tua cassetta degli attrezzi da scrittore e scrittrice. È un processo che arricchisce e alimenta la creatività.
In questo articolo ti illustrerò alcune tecniche per costruire una storia, che potrà essere un racconto, breve o lungo, o un romanzo; per quest’ultimo te ne consiglierò in particolare una, che richiede fatica e sudore, ma dà moltissima soddisfazione.
4 tecniche per costruire storie
Prima di cominciare a elencarti le tecniche che ho scelto, devo fare una precisazione: ognuna di esse può essere usata a sé, ma nessuno ti vieta di mescolarle tra di loro e crearne una tutta tua, che calzi a pennello sulla storia che vuoi scrivere (e su di te).
#LA SCALETTA
La tecnica della scaletta è quella più semplice. Tutti l’abbiamo sfruttata per fare i temi a scuola, ma credo che in questo caso sia più divertente, perché la puoi usare per scrivere qualcosa che ti piace.
Il metodo della scaletta è un metodo di preparazione e analisi preliminare della trama. Sfrutta i nessi causali fra gli eventi, per costruire la fabula, e un lavoro di riorganizzazione drammaturgica per produrre l’intreccio.
Ti devi chiedere: qual è la sequenza base dei fatti?
Preparare una scaletta deve essere un lavoro sintetico e preciso.
Si tratta di
- definire i fatti nudi e crudi della tua storia
- elencarli in ordine cronologico
- scegliere quali sono i fatti più importanti e funzionali alla narrazione
- riorganizzarli in un intreccio efficace e originale
Il difetto di questa tecnica sta nel fatto che non ti guida a individuare le scene principali e i nodi narrativi fondamentali per gestire il ritmo della storia. Altro difetto è che non ti permette di lavorare sullo sviluppo dell’ambientazione. È una tecnica molto basic ma che ti dà già l’idea dello scheletro della trama: puoi considerarlo come un punto di partenza.
[Scopri Come costruire una scaletta più nel dettaglio.]
#IL METODO A SCENE
Il metodo a scene ti obbliga anch’esso a ragionare sulla trama. Ma prima di parlarne, vediamo che cosa si intende in narrativa per scena e a che cosa ci serve quando poi dobbiamo andare a strutturare un testo.
Una scena è composta da unione di obiettivi, azione, luogo, tempo, personaggio. Quando uno qualsiasi di questi elementi cambia si passa a un’altra scena. La scena è quindi una micro narrazione, in quanto narra di un cambiamento di stato (a inizio scena si presenta una situazione, a fine scena c’è un cambiamento).
Come funziona il metodo a scene?
Per iniziare ti servono
- una domanda, che accompagnerà il lettore per tutta la storia. La domanda deve riguardare il tema che sto trattando. Se, per esempio, il tema riguarda la convinzione che il vero amore non finisce mai, la domanda potrebbe essere: John e Mary riusciranno ad avere una vita felice insieme?
- dei personaggi, in questo caso, John e Mary
- un’ambientazione, il minimo sindacale: dove si svolge la vicenda?
A questo punto hai gli elementi base e puoi cominciare a creare un’architettura narrativa attorno ad essi per sviluppare la storia.
Il punto è iniziare dal riassunto di una scena.
Potrebbe essere la prima che ti viene in mente tra John e Mary: la scena della loro separazione? O del loro riavvicinamento? Una litigata, quindi un dialogo tra i due? Quello che vuoi. Da lì in poi, in avanti e indietro nel tempo, costruisci le scene che girano attorno alla storia e “riempi i buchi” tra l’una e l’altra, cercando di mantenere una certa coerenza e logica. In questa fase è importante essere sintetici, quindi riassumi il più possibile ciò che avviene in ogni scena.
Una volta finito il lavoro di progettazione, potresti trovarti più scene di quelle che effettivamente ti serviranno nella stesura. A questo punto fai una bella scrematura e riorganizza gli eventi. Tutto ciò che hai scritto finora ti è utile per entrare nella storia e conoscere meglio i tuoi personaggi, ma gli eventi che comporranno la narrazione saranno solo una parte di quelli che hai stilato.
Ricordati di equilibrare la quantità di scene d’azione, descrittive e dialogiche per dare ritmo alla narrazione.
#IL METODO DEI NODI NARRATIVI
È un metodo più veloce di quello a scene e ti consente di partire da uno dei nodi principali, anzi, ti incoraggia a partire dal finale. È utile per chi fa fatica a strutturare le storie. Se il tuo problema è che non sai dove mettere, ad esempio, il climax, questo metodo ti obbliga a scriverlo prima.
Ogni storia è fatta di passaggi fondamentali chiamate svolte narrative, che danno la forma alla trama. Il metodo dei nodi nasce per riuscire a costruire una storia che dia enfasi, appunto, alla forma della trama.
Il metodo dei nodi si basa sulla struttura in tre atti. Troverai un esempio QUI.
Come per il metodo a scene, devi innanzitutto ragionare sulla domanda, il messaggio, sui personaggi e sull’ambientazione.
Dopodiché parti con i nodi fondamentali:
- incidente iniziale, deve introdurre un cambiamento di stato significativo all’interno della narrazione e rompere l’equilibrio del personaggio.
- crescendo. A un certo punto della storia le cose diventano serie e si comincia a scalare gli obiettivi, che si fanno sempre più difficili da raggiungere. La tensione aumenta. Il protagonista fa una serie di tentativi attraverso una lunga china di difficoltà. Inserisci tutto ciò che nel lettore genera empatia.
- crisi. Momento in cui il personaggio viene messo alla prova e fronteggia il fallimento. Questa fase è anche nota come il pozzo o il momento buio. Tutto va talmente male che il lettore ha la sensazione che il protagonista non ce la farà.
- climax, l’eroe mette alla prova ciò che ha imparato nel pozzo, fronteggia la forza contro cui sta lottando. È il momento in cui le linee narrative convergono nell’evento culminante. Ciò che accade nel climax risponde alla domanda della storia e chiude l’arco narrativo del protagonista.
- finale. Di solito è il nodo da cui si parte, per non sbagliare. È il punto in cui l’intera storia deve andare a parare. Il finale è ciò che ci porta alla risoluzione del conflitto e alla costituzione di un nuovo equilibrio.
Una volta individuati i nodi principali, bisogna riempire i vuoti tra un nodo e l’altro, quindi inserire i fatti più importanti, un po’ come si fa con il metodo a scene.
Quando fermarsi?
Questa tecnica serve a rimanere al di sopra del livello dell’essenziale. Meglio evitare di inserire nodi tanto per fare. Quando abbiamo detto le cose importanti, stop. Anche perché poi potrai scendere nei dettagli durante la stesura.
#IL METODO DEL FIOCCO DI NEVE
Per questo metodo ti rimando al suo ideatore, Randy Ingermanson: QUI c’è la versione americana, e QUI quella tradotta in italiano.
Il metodo del fiocco di neve è quello più articolato e complesso e ti permette di costruire con efficacia un romanzo: così come un fiocco di neve, la storia nasce da un singolo concetto per poi crescere verso l’obiettivo.
Le fasi del metodo sono dieci, te le riassumo brevemente ma ti consiglio di approfondirle sul sito di Ingermanson.
- Scrivi un riassunto di una frase del tuo romanzo
- Espandi quella frase a un paragrafo completo che descrive i principali conflitti e la fine del romanzo
- Per ciascuno dei tuoi personaggi principali, scrivi un riassunto del loro arco narrativo
- Espandi ogni frase del del punto 2 in un paragrafo completo (una pagina circa)
- Scrivi una descrizione di una pagina di ogni personaggio principale e una descrizione di mezza pagina degli altri personaggi importanti. Queste sinossi dei personaggi dovrebbero raccontare la storia dal punto di vista di ognuno di loro
- Espandi la sinossi del punto 4 in una sinossi di quattro pagine
- Espandi le descrizioni dei tuoi personaggi e scrivi in dettaglio tutto ciò che c’è da sapere su ognuno di loro. La cosa più importante è definire come cambiano alla fine del romanzo
- Prendi la sinossi del punto 6 e fai un elenco di tutte le scene di cui avrai bisogno per trasformare la storia in un romanzo
- (Opzionale) Procedi alla stesura narrata dell’intero testo, fanne un riassunto. È la prova del nove della scaletta e ti fa capire se il lavoro svolto ha un’unità drammaturgica
- Scrivi la prima bozza del tuo romanzo
Inizialmente puoi quindi buttare giù le idee in modo relativamente veloce, poi gradualmente ti immergi nella narrazione, in modo tale che la stesura diventi infine solo una formalità.
È la soluzione migliore per le storie molto lunghe, ma non dimenticarti di verificare di aver inserito i nodi narrativi principali.
In conclusione
La mia tecnica preferita è l’ultima, lo confesso, anche se è molto impegnativa e richiede disciplina e pazienza. Sfrutto scaletta e metodo a nodi o scene per scrivere racconti, ma in realtà li personalizzo molto.
Quello che puoi fare, se non hai mai progettato una storia, è provare a farlo sfruttando queste tecniche, una alla volta, in modo da trovare quella più adatta o prendere dimestichezza per poterle mixare tra loro.
Buona progettazione!
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