Revisione del testo

I passaggi chiave per una revisione strutturale del tuo manoscritto

2 Aprile 2021
passaggi per revisione testo

Quali sono i passaggi chiave per la revisione di un manoscritto?

In questo articolo ti ho parlato dell’importanza della revisione del testo a caldo e a freddo e di quanto sia fondamentale prenderti cura della tua opera prima di farla leggere a qualcun altro. Dal momento che la prima revisione devi farla tu, adesso è il momento di passare all’azione.

In molti danno per scontato che l’operazione di revisione debba essere svolta da persone competenti, e di certo è vero, ma solo in un secondo momento. Se hai scritto un romanzo, si presuppone che tu abbia qualche conoscenza in materia di scrittura creativa e tecniche narrative e, se non è così, è ora di provvedere.

L’ispirazione e il talento da soli non bastano, sebbene costituiscano una parte molto importante del processo creativo. Ed è proprio questo il motivo per cui è fondamentale affiancare al tuo talento un bagaglio di conoscenze tecniche che ti permettano di visionare il testo in modo da renderlo fruibile e pronto per il pubblico. Questo non significa snaturarlo, ma smussarne gli angoli lasciando intatta la sua essenza e fare ordine a livello strutturale e formale.

Prima di dirti quali sono i passaggi chiave per la revisione del tuo manoscritto, ci sono due cose che devi fare:

 

#ASSICURATI DI AVER FINITO DI SCRIVERE LA STORIA

Ti dico questo perché è il momento di mettere da parte il manoscritto. Non devi cedere alla tentazione di riprenderlo in mano ogni due giorni, per effettuare delle modifiche che rischiano di rivelarsi infinite e controproducenti, impedendoti di portare a termine il lavoro. Fatto? Sicura di averlo finito? Bene, allora possiamo passare alla fase successiva.

 

#PRENDI IL MANOSCRITTO E CHIUDILO IN UN CASSETTO

Oggi in realtà non esistono più i manoscritti, sono piuttosto dei dattiloscritti. Ma questi sono dettagli! Qualsiasi formato tu abbia tra le mani dimenticalo in quel cassetto fisico o virtuale in cui lo hai riposto. Lascialo riposare per un po’, fai in modo che la carta si raffreddi, che i pensieri nella tua testa si depositino sul fondo e si dimentichino a poco a poco di ogni singola parola che hai scritto.

So che ti starai chiedendo per quanto tempo devi lasciare chiuso quel cassetto. Non posso darti una risposta precisa. Deve trascorrere il tempo necessario da creare una distanza emotiva dal testo. Sicuramente ami la tua opera, è una tua creazione e proprio per questo è necessario che tu assuma una posizione il più oggettiva possibile rispetto a ciò che hai scritto, in modo da essere obiettiva una volta che dovrai rivalutare il testo in modo accurato.

La revisione del testo è una lettura attenta, critica e spietata che richiede alcuni passaggi che non puoi ignorare.

Per semplificare, possiamo fare riferimento a due livelli di revisione:

Servono entrambe le fasi per produrre un testo che abbia una solidità narrativa e una bella presenza. In questo articolo mi focalizzerò sulla struttura e ti fornirò alcuni elementi che ti aiuteranno in una prima revisione del tuo manoscritto.

 

Struttura

La struttura riguarda tutti gli aspetti che compongono l’architettura narrativa della storia. Vediamo nel dettaglio quali sono i passaggi chiave che ti consentono di revisionare il tuo manoscritto, senza lasciare nulla al caso.

 

#STRUTTURA IN TRE ATTI E NODI NARRATIVI

Se non hai progettato a priori la tua storia sulla base di una struttura narrativa, comincia con il verificare che segua le linee guida della struttura in tre atti. È la struttura narrativa più semplice e di norma può essere applicata a tutte le storie: nel primo atto si presentano i personaggi e si mette in scena il conflitto; la parte centrale, o secondo atto, è una camminata in salita in cui il personaggio affronta ostacoli e viene messo alla prova in un crescendo di tensione; il terzo atto comprende climax e finale.

Verifica di aver inserito all’interno della narrazione i nodi principali di questa struttura, quindi:

  • equilibrio iniziale
  • rottura dell’equilibrio
  • ostacoli e prove da superare
  • crisi
  • climax
  • finale

La struttura in tre atti delinea l’andamento dell’arco narrativo principale (quello del protagonista o della protagonista), in modo da dare ritmo e individuare gli elementi indispensabili alla narrazione. Analizzare il tuo romanzo sulla base della struttura in tre atti ti permette di controllare che la storia abbia solidità narrativa e che ogni evento sia legato in un rapporto di causa-effetto all’altro in un percorso di evoluzione, senza buchi di trama.

Se vuoi approfondire questo argomento, leggi l’articolo La regina degli scacchi e la struttura in tre atti.

 

#ELEMENTI FUNZIONALI ALLA NARRAZIONE

Mentre procedi alla verifica della struttura, ti consiglio di evidenziare quei passaggi che sembrano poco funzionali alla trama. Mi riferisco a quelle descrizioni, dialoghi, eventi che durante la stesura ti erano sembrati pieni di pathos e utili alla storia, ma che a una prima rilettura sembrano avulsi dal contesto o fuori tema. Sono quelle parti in cui non accade nulla di rilevante, in quanto non contribuiscono a mandare avanti la narrazione o a caratterizzare personaggi e ambientazione.

 

Nella primavera del mio ultimo anno di liceo alla Lisbon Falls, probabilmente nel 1966, ricevetti un appunto scritto a penna che cambiò una volta per tutte la mia tecnica di revisione. Sotto la riproduzione della firma del direttore editoriale compariva l’osservazione: «Niente male, ma SBRODOLATO. Da accorciare in base alla formula: seconda stesura = prima stesura – 10%. Buona fortuna».

Vorrei ricordare l’autore, forse Algis Budrys in persona. Chiunque sia stato, mi fece un favore immenso. Copiai la formula sul pezzo di un cartoncino per camicie, che appiccicai sulla parete accanto alla macchina per scrivere. […] quelle semplici istruzioni ebbero la loro utilità. Prima di seguirle, la stesura numero due superava la uno di un migliaio di parole. Alcuni scrittori tendono a togliere; io temo di avere sempre avuto il difetto di aggiungere. Dopo aver applicato la Formula, la solfa cambiò.

Adesso miro alla seconda bozza di un racconto che non oltrepassi le tremilaseicento parole, se la prima toccava le quattromila… e se la prima di un romanzo è sulle trecentocinquantamila, mi incaponisco riducendola a non più di trecentoquindicimila… o trecentomila, se appena fattibile. Di solito lo è. La Formula mi ha insegnato che qualunque opera di narrativa può essere asciugata, almeno fino a un certo punto. Se non riuscite a eliminare il dieci per cento della versione originale, senza sacrificare vicenda e atmosfera, significa che non vi state impegnando abbastanza. L’effetto di una sana sforbiciata è immediato e spesso sbalorditivo: l’equivalente letterario del Viagra. Ve ne accorgerete voi e pure il vostro L.I. (Lettore Ideale).

Stephen King, On writing, Pickwick, Milano, 2017, p. 212-213

 

Come dice il caro King, poni particolare attenzione alle informazioni superflue che hai inserito all’interno del tuo manoscritto e scoprirai che un buon 10% può essere tagliato, perché come si dice in gergo: allunga il brodo e annoia il lettore. Less is more. È inevitabile scrivere più di quello che serve, il processo creativo funziona in questo modo e ti consiglio di non limitarti o censurarti quando sei nel mezzo della stesura, perché c’è sempre tempo per assottigliare il tronco della trama. Prendere le distanze dal testo ti aiuta a vedere con obiettività cosa è funzionale alla narrazione e cosa no.

 

#CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI e ARCHI NARRATIVI

I fondamentali di questo controllo sono:

  • FUNZIONALITÀ DEI PERSONAGGI

È necessario verificare che i personaggi che compaiono all’interno della narrazione siano funzionali alla trama. Servono davvero tutti o magari la fioraia di cui hai raccontato l’intera vita è completamente inutile? Probabilmente non abbiamo interesse a conoscere questo personaggio e non vogliamo nemmeno sapere come si chiama. Quello di cui abbiamo bisogno è sapere che il protagonista ha comprato i fiori da lei, il resto sono chiacchiere.

  • CARATTERIZZAZIONE E COERENZA DEI PERSONAGGI

Cura i tuoi personaggi come se fossero amici che conosci. È importante che ognuno di loro abbia delle caratteristiche specifiche che lo rendano unico e verosimile.

Fai attenzione alla coerenza: se all’inizio della storia Clorinda è vegetariana, non dovranno comparire scene in cui va al ristorante a mangiare una grigliata mista con la sua migliore amica.

  • SHOW DON’T TELL

Hai permesso ai personaggi di mostrarsi e agire? Quello che dovresti riuscire a fare all’interno della tua opera è:

  • lasciare parlare e agire i tuoi personaggi
  • evitare incursioni nel testo che suggeriscano le intenzioni dei protagonisti o quale sia il modo migliore di interpretare ciò che hanno appena scritto

La tua voce ha a che fare con lo stile narrativo e non con la tua presenza in scena. Se c’è bisogno di specificare che un personaggio è arrabbiato, imbarazzato, felice o affranto significa che non lo si è fatto agire o parlare in modo così efficace da renderlo evidente. Bisognerà allora lavorare sul personaggio, invece di aggiungere una didascalia.

  • CHIUSURA DEGLI ARCHI NARRATIVI

Controlla di aver chiuso gli archi narrativi di tutti i personaggi che compaiono nella storia. Un personaggio che si rispetti compie un percorso di cambiamento all’interno di una storia, evolve o involve superando o meno il suo conflitto. Dipende dal modo in cui lo hai caratterizzato e dal destino che hai scelto per lui.

Il lettore deve capire in che modo il personaggio è cambiato e perché. Hai inserito tutti gli elementi che giustificano tale cambiamento? Sei sicura che il percorso di evoluzione del personaggio si evinca dal modo in cui si comporta nella storia?

 

#AMBIENTAZIONE

Cura l’ambientazione e mantieni la coerenza. Per ambientazione si intende:

  • IL CONTESTO IN CUI È AMBIENTATA LA STORIA

Il contesto geografico non è più importante in un genere piuttosto che in un altro; lo spazio che diamo all’ambientazione di un fantasy non è più rilevante rispetto a quello che diamo a un romance, quindi è fondamentale darle il giusto peso. Devi fare in modo che ciò che stai raccontando abbia la sua collocazione nel mondo, anche nel caso di un luogo inventato; questo contribuirà ad attribuirgli veridicità.

  • LO SPAZIO FISICO IN CUI SI MUOVONO I PERSONAGGI IN OGNI SCENA

Puoi decidere, ad esempio, di ambientare la tua narrazione a Firenze, ma il personaggio non si sposterà solo per le strade della città; prima o poi dovrai necessariamente prendere in considerazione una casa, un ufficio, una stanza, un luogo pubblico come può essere una biblioteca, un parco, un locale. Colloca i tuoi personaggi in un luogo fisico, anche se dedicherai alla descrizione di quel luogo solo poche parole.

Se un personaggio si trova in casa a leggere un libro sul letto, quando suona il campanello non può alzarsi dal divano. Se Amelia abita in Via Codini, quando l’uomo che la ama va a cercarla per confessarle il suo amore deve andare lì, non in Via Candini.

Nella vita non ci muoviamo in uno spazio XY, ma in luoghi fisici concreti; la stessa cosa vale per i personaggi. Con questo non voglio dire che bisogna descrivere minuziosamente ogni aspetto dell’ambientazione, bastano alcuni dettagli che diano concretezza allo spazio in cui il personaggio si muove, come il rumore del traffico della strada di fronte, il profumo dell’aria primaverile, un marciapiede scivoloso. Tali dettagli ti permettono di creare un’atmosfera di un certo tipo, fondamentale per la costruzione dell’ambientazione.

 

#PUNTO DI VISTA

Puoi aver scelto di raccontare la storia in prima persona oppure in terza. Il tuo romanzo può essere corale o lasciar parlare un solo personaggio. Il punto di vista si presta a molteplici combinazioni diverse, l’importante è avere consapevolezza dello strumento e scegliere quello che più si presta a valorizzare la narrazione. Qualunque sia la scelta, deve essere coerente per tutta la durata della storia, pena: la rottura del patto narrativo.

 

#STRUTTURA TEMPORALE, TEMPO NARRATO E TEMPO NARRATIVO

La gestione del tempo in un romanzo è delicata. Lo studio della sequenza temporale, in alcuni casi, richiede una maggiore accuratezza; pensa solo a un giallo, in cui tutto deve essere incastrato perfettamente al secondo, per evitare di collocare l’assassino nel posto sbagliato al momento del delitto. Altri tipi di narrazione sono più flessibili, ma è comunque importante riflettere sul tempo che passa tra:

  • IL MOMENTO IN CUI INIZIA E IL MOMENTO IN CUI FINISCE LA STORIA

Quanto dura la storia che hai scritto? Un giorno, un mese, un anno? Circoscrivi il lasso di tempo in cui si svolgono i fatti e controlla che sia verosimile.

  • LE AZIONI DEI PERSONAGGI

Verifica che la durata degli spostamenti dei personaggi tra un luogo e un altro sia credibile. Se il protagonista prende un aereo alle 10 di mattina a Londra, non può essere a una riunione a Dubai alle 10.30 di quello stesso giorno.

 

#DIALOGHI

I dialoghi hanno bisogno di spazio e coerenza. Attenzione, però, a non abusarne:

  • i personaggi parlano attraverso i dialoghi, assicurati che il registro dell’uno si differenzi da quello dell’altro. Se parlano tutti allo stesso modo, il dialogo si appiattirà e non si distinguerà un personaggio dall’altro, rendendo poco credibile lo scambio di battute;
  • i dialoghi devono essere funzionali alla trama. I personaggi devono avere qualcosa di rilevante da dire, evita i convenevoli o di ripetere cose che i personaggi sanno già o hanno già detto;
  • rileggi i dialoghi ad alta voce. Un buon dialogo non deve risultare artificioso, sii parsimoniosa con le parole. Se funziona, il botta e risposta starà in piedi da solo, senza bisogno di essere integrato con verbi dichiarativi, azioni o precisazioni in merito al tono dei personaggi che parlano. Sii parsimoniosa anche con l’aggiunta di elementi di questo tipo, inseriscili solo dove strettamente necessario per evitare di inficiare il ritmo del dialogo.

 

#TEMA

Ti sei chiesta di cosa parla il tuo romanzo? Qual è il messaggio che vuoi trasmettere mostrando ai lettori le vicende dei tuoi personaggi? Ti sembra di essere riuscita nell’intento? Ci sono elementi fuori tema che non hanno senso di esistere all’interno della tua narrazione?

 

In conclusione

Quelli che ti ho elencato sono solo alcuni degli aspetti che vanno valutati all’interno di un testo. Sono passaggi chiave, linee guida, che ti permetteranno di procedere in autonomia alla revisione del tuo manoscritto, così da presentare all’editore o al pubblico un’opera dalla struttura narrativa solida.

Ma ovviamente non basta, c’è bisogno di una revisione formale dell’opera, di cui ti parlerò nel prossimo articolo.

I passaggi che ti ho elencato possono darti una mano nel caso in cui tu voglia procedere in autonomia alla revisione del tuo manoscritto, ma quello che consiglio, dopo aver svolto questo lavoro, è di affidarsi a un occhio esterno più competente, che valuti con oggettività e imparzialità la tua opera. È a questo punto che subentra la figura dell’editor, necessaria a definire e limare quelle parti di testo che hanno ancora bisogno di essere aggiustate.

Se ti va, raccontami nei commenti qui sotto in che modo revisioni i tuoi manoscritti, sono curiosa di sapere come ti approcci al testo e quanto tempo lasci riposare la tua opera nel cassetto.

 

E se hai bisogno di una mano in più, posso aiutarti a revisionare e migliorare la tua opera, a valorizzare i suoi punti di forza, sia da un punto di vista strutturale che formale. Se vuoi sapere come lavoro, quali sono i miei servizi o se hai bisogno di ulteriori informazioni contattami, sarò felice di rispondere alle tue domande.

 

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