Consigli di scrittura

Imitare non è copiare

23 Ottobre 2021
imitare non è copiare

Mi è capitato di imbattermi in aspiranti scrittori che non avevano mai letto nulla (o quasi) in vita loro. E mi è capitato di sentire giustificazioni a dir poco discutibili: non leggo perché non voglio che il mio stile venga influenzato da altri.

La paura di prendere inconsciamente troppi spunti da un’opera in commercio ha senso fino a un certo punto. È normale che un lettore sia influenzato da ciò che legge e che uno scrittore sia condizionato dai suoi autori e autrici preferiti. Questo non significa che ciò che scaturirà dalla sua penna sarà una copia di quello che qualcun altro ha già scritto.

Imitare non è copiare.

 

Questione di stile?

Il timore di essere influenzato nello stile è un falso problema.

Lo stile dipende da

  • il tuo approccio alla scrittura: come sei abituata a scrivere? in modo diretto o più riflessivo? come usi la punteggiatura, le frasi, i periodi?
  • il testo che stai scrivendo: che genere è?
  • la tua esperienza e costanza: da quanto scrivi? come è maturato il tuo modo di scrivere nel tempo?

Quando era agli inizi, Stephen King riscriveva i racconti che leggeva. Li riscriveva da capo, provando a farlo in modo diverso. Ha cominciato così e guarda ora (On writing, Stephen King).

Quello che fai, quando scrivi, è rielaborare storie e parlare di temi di cui qualcun altro ha già scritto. È normale. Lo stile ti aiuta a rendere diverse e originali le tue storie, ma serve esperienza per affinarlo.

E non sarà sempre uguale a sé stesso per ragioni che dipendono da chi sei, da come cambi e dalle necessità del tuo manoscritto.

 

Perché imitare non è copiare

Imitare ti aiuta a far maturare il tuo modo di scrivere.

Difficile trovare qualcuno che nei suoi primi scritti non si sia ispirato a un autore o autrice che ama leggere.

Da ragazzina, le prime volte che ho preso in mano una penna, cercavo di dare un tono alle mie parole. Le gestivo in modo aulico, scrivevo testi estremamente introspettivi, cercavo parole dal suono poetico. In realtà, sebbene sul momento i miei scritti mi apparissero “gagliardi”, poi mi sono sembrati stupidi, e sono cambiata. Ho voluto farlo, perché quel modo di scrivere non mi apparteneva e non arrivava al cuore di ciò che volevo comunicare.

Hai mai provato questa sensazione?

Di certo, se rileggi i testi che hai scritto cinque anni fa rischi di rimanerne inorridita, probabilmente riscriveresti tutto in modo diverso. Potresti anche farlo.

Ecco cosa intendo quando dico che la scrittura cambia con noi. Ma non lo farà mai se non ti togli dalla testa il fatto che ti sembra di copiare altri. È ovvio che non puoi riscrivere per filo e per segno un romanzo usando parole identiche e ricalcandone la trama, ma prova a tracciarne con sensibilità i punti forti, chiediti perché determinati passaggi ti emozionano.

Trai spunto da lettrice matura.

 

Blocco dello scrittore?

A volte ti blocchi perché pensi: “naaa, questa idea è trita e ritrita!”, l’ha già scritta Tizio o Caio.

[Leggi anche Blocco dello scrittore? No, grazie.]

Può darsi, ma può anche darsi che se ne parli tu assuma quella sfumatura originale di cui ha bisogno per raggiungere il cuore dei lettori.

Quante volte ti sei bloccata perché pensavi di non avere idee abbastanza “nuove”? André Gide (scrittore francese della prima metà del Novecento) diceva:

 

Tutte le cose sono state già dette; poiché nessuno ascolta, occorre sempre ricominciare.

 

Magari qualcuno ascolta anche. Il fatto è che ci si dimentica. Da parte mia, vorrei leggere da mattina a sera, non ho abbastanza tempo per farlo. E la frenesia di leggere tante storie poi rischia di provocare un sovraffollamento nel cervello. E così bisogna far spazio magari archiviando in un cassetto immaginario le letture più vecchie.

Ci rimangono le sensazioni di quel testo, ricordi qua e là, e va bene, ma di alcuni temi non ci si stanca mai, né di parlarne né di leggerne.

 

Trovare la propria voce

Provare a districarsi tra stili diversi, mettersi in gioco facendo esperimenti narrativi, cimentarsi in generi che non conosci, ti permette di trovare la tua voce. Di capire di cosa ti piace scrivere e cosa ti viene meglio.

A volte si fanno davvero scoperte strepitose e si impara molto.

Uno dei primi esercizi che ho fatto quando frequentavo il corso di scrittura creativa che ora conduco è stato scrivere una storia secondo le tappe del viaggio dell’eroe di Vogler. Non sapevo da dove cominciare, tutte quelle tappe mi mandavano in confusione, mi sembravano troppe e il risultato appariva artificioso.

Mi sono messa lì, d’impegno, per diverse ore, giorni, settimane. Sono riuscita a tirarne fuori un racconto lungo, distopico (??). Chi mi conosce sa che questo proprio non è il mio genere. Mi piace leggerlo, ma faccio una fatica matta a scriverne. Eppure, ora è in un’antologia, tra i finalisti di un concorso che, seppur piccolo, mi diede gran soddisfazione, perché è stato uno dei primi racconti “seri” che ho scritto.

 

Sperimentare, imitare, non copiare

Quindi, nessuno copia. Cioè: proprio nessuno nessuno non direi. Casi di plagio ce ne sono, è ovvio, ma sono certa che non è la tua situazione.

Penso che ognuno di noi abbia il diritto di trarre ispirazione dalle proprie letture. Dopotutto, ci fanno riflettere, ci aprono a nuove idee, stimolano la nostra fantasia.

Diversi corsi di scrittura creativa propongono esercizi di riscrittura del tipo: rielabora l’incipit del tal romanzo in stile giornalistico, oppure a modo tuo, dando rilievo ad aspetti diversi, cambiando il punto di vista, il tempo verbale, mettendoci un personaggio differente.

Oppure: prendi un personaggio di un romanzo che ti piace (o di un film) e mettilo dentro a un’altra storia inventata da te.

Ci sono molti esperimenti che puoi fare per trovare la tua voce. Prova e vedrai come la tua scrittura maturerà sotto i tuoi occhi e non aver paura di essere una copiona. Questo non è un compito in classe, ma un esercizio di stile.

Sono certa che quello che scriverai, mano a mano che ti eserciti, si allontanerà parecchio da ciò da cui hai tratto ispirazione.

 

In conclusione

Capita di rubare idee da altri romanzi, ma più spesso dal mondo che ti circonda. Riempiti le mani di quello che vedi intorno a te e traducilo a modo tuo, secondo le tue opinioni, i tuoi pensieri, le emozioni che suscita in te.

Ruba da ciò che ti emoziona di più e troverai la chiave per mettere la tua anima nelle storie che scrivi.

 

HAI UN BLOCCO? NON RIESCI A DARE VOCE A QUALCOSA DI CUI VORRESTI PARLARE?

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