Consigli di scrittura

Il messaggio della narrazione

1 Ottobre 2021
messaggio della narrazione

Probabilmente saprai che il messaggio della narrazione è un elemento importante da cui partire.

Oggi vorrei proprio parlarti di questo: come fare a scrivere una storia partendo dal messaggio che vuoi comunicare.

Il mio maestro di scrittura creativa mi diceva spesso che ognuno di noi ha sempre qualcosa da dire. Se ti fermi un attimo a riflettere, sentirai montare dentro di te una marea di domande, affermazioni, immagini che portano con sé numerosi spunti per iniziare.

Quindi non fermarti davanti alla pagina bianca o al cursore lampeggiante sul nuovo documento di Word. Io sono sicura che tu abbia moltissime cose da dire.

 

Ma di cosa parlo?

La prima cosa a cui starai sicuramente pensando è: di cosa posso parlare, visto che ormai tutti hanno già parlato di tutto?

Questa è un’ottima osservazione, e di certo una buona scusa per non metterti alla prova e cominciare a scrivere davvero qualcosa.

[Leggi anche Idee per scrivere una storia: come trovarle?]

Potrebbe essere un messaggio qualsiasi, come l’amore fa schifo, la vita fa schifo, senza amore siamo tutti perduti, in un mondo così non si trova lavoro (ma forse puoi trovare anche un argomento positivo da trattare). Dentro di noi siamo piene di messaggi, che sono la base per costruire una narrazione.

Cosa ci manca, quindi? Un qualcosa in più affinché quel messaggio sia efficace e non risulti banale. Puoi parlare di quello che ha già pensato o detto qualcun altro, ma puoi anche trovare un modo originale per farlo.

Il messaggio del tuo romanzo o del tuo racconto non deve riguardare qualcosa di cui non si è mai parlato (oppure sì, se hai un’idea geniale). La sua vera forza è come affronterai quel determinato argomento.

Ma quindi, quali caratteristiche deve avere il messaggio della narrazione?

 

Le due caratteristiche principali del messaggio

Sin dall’antichità, la proto-narrazione poteva essere utile a scoraggiare alcuni comportamenti, come ad esempio: la storia di Marik che va nella foresta di notte, nonostante gli avvertimenti dei vecchi saggi, e viene mangiato da una tigre. Le pitture rupestri veicolavano messaggi; poteva essere un avvertimento, come in questo caso: non uscire di notte perché rischi la pelle.

In base a quanto detto finora, posso intanto dirti che un messaggio non deve salvare la vita di nessuno, oggi. Però chissà, potrebbe comunque essere molto importante per qualcuno, aiutarlo a trovare delle risposte.

Ti è mai capitato di leggere un libro in un momento in cui avevi proprio bisogno di sapere o di renderti conto di alcune cose e quel libro era proprio quello giusto? Sono sicura di sì.

Metti da parte l’ansia da prestazione e ritrova la tua lucidità. Fra poco saprai quali sono le caratteristiche essenziali che deve avere il messaggio.

Prima però lascia che ti sottolinei la sua importanza.

Forse hai un’indole istintiva, che trova più semplice cominciare a scrivere, tanto il messaggio viene da sé. Il messaggio, in effetti, può anche sgorgare spontaneamente dalla storia. A volte, però, qualcosa si intoppa: non riesci a partire, oppure la tua storia non riesce a comunicare con efficacia ciò che intendevi dire.

Ecco allora che prendere spunto da un’idea chiara di messaggio può darti una direzione e aiutarti a portare a termine con coerenza la storia.

Ascolta bene il mio consiglio: il messaggio della narrazione deve avere due caratteristiche principali.

 

#essere importante per te che scrivi

Se sviluppi una trama che parla di un argomento a cui sei in un qualche modo legata, o che comunque ti tocca, sei in accordo o in disaccordo con questa cosa, puoi scavare più in profondità.

Questo aspetto è fondamentale per due motivi:

  • ti permette di conferire pathos alla narrazione, perché ci tieni (e il lettore se ne accorgerà)
  • ti aiuta ad affrontare la storia con entusiasmo, proprio per il fatto che senti l’urgenza di parlare di un determinato argomento

 

#essere chiaro, sintetico e positivo

Non scriverò: “Non è vero che il male vince sul bene” ma “Il bene vince sul male”. Questo ti permette di rendere trasparente il messaggio. Evita di scriverne uno contorto che capisci solo tu (o forse neanche). 

Il bene vince sul male, ad esempio, è un messaggio che è stato veicolato da storie molto diverse tra di loro. La base rimane la stessa, ma i contenuti, le atmosfere, il modo di trasmetterlo sono differenti. Pensa a Harry Potter o a Star Wars.

Un messaggio, se sviluppato bene, può avere successo. Non bisogna confondere la semplicità del messaggio con la banalità.

 

Spiegare il messaggio della narrazione?

Pensa al messaggio come se fosse il tuo metro di misura. Ma cosa ci misuro? mi chiederai.

Ti serve per misurare

  • l’entità del conflitto
  • l’ampiezza dell’arco di evoluzione del personaggio. Quanto cambia? Molto? Poco? In che modo?

Inoltre – non mi stancherò mai di ripeterlo – ti aiuta a direzionare la storia. Quale sarà il suo andamento e come deve comportarsi il personaggio affinché sia coerente con il messaggio che hai scelto?

Se lo hai deciso a priori e lo hai ben chiaro in mente, ti sarà semplice trasmetterlo con la tua storia. Se invece non è chiaro, rischi di scivolare su una bella buccia di banana e di fare la paternale al lettore, che magari non ha capito niente di ciò che ha letto finora e che si annoierà quando tu cercherai di spiegarglielo.

Evita, quindi, i messaggi sotto forma di spiegoni alla fine della storia, del tipo: “dovevate dedurre, cari lettori, cari spettatori, che l’amore vince su tutto perché sicuramente non l’avete capito perché io non sono in grado di scrivere una storia chiara”.

Capisci che rischia di essere un’ammissione di colpevolezza?

Gli spiegoni fanno sentire stupido il lettore. Poi è chiaro che con trame molto complesse il messaggio arriverà con sfumature diverse, ma magari il lettore si confronterà con qualcuno che ha letto quello stesso libro e ci ragioneranno insieme sopra. Il ragionamento è sempre meglio dell’imboccata; si imboccano solo i bimbi, solo fino a una certa età, poi fanno da soli.

Il messaggio è, quindi, la risultante tra il suo significato diretto (quello che affermi, la tua intenzione), e il significato indiretto, cioè quello che ne desume il lettore. Il materiale che presenti attraverso la storia porterà a chi legge a trarne delle conclusioni.

 

Il genio ribelle

Sì, puoi ribellarti a tutto questo. Magari vuoi partire dal personaggio o dalla storia, non hai nessuna voglia di cimentarti con i messaggi.

Questo articolo si rivolge a coloro che si bloccano prima di cominciare a scrivere. Ma anche per chi vuole provare a prendere la scrittura da un’angolazione differente a quella a cui è abituato. Non fa male mettersi alla prova ogni tanto, anche solo per scoprire che si preferiva il metodo precedente.

Ti lascio con una citazione: “Non è colpa tua. Non è colpa tua. Non è colpa tua”. È in questo punto che arriva forte il messaggio del film Genio ribelle, con Matt Damon e Robin Williams, nel momento in cui il mentore ripete questa frase all’allievo toccando un nervo scoperto.

Il messaggio della narrazione, se riesce a scavare un tunnel verso il cuore del lettore, renderà quella storia indimenticabile.

 

Prova

Prova a fare questo piccolo esercizio: siediti alla scrivania, prendi carta e penna (sì, hai capito bene, non il pc, quello lascialo spento).

Comincia a scrivere liberamente piccole cose che vorresti dire, anche quelle che ti sembrano più insignificanti. Fallo per quindici minuti, sotto forma di elenco. A mano a mano che scrivi dovrebbero uscire le cose che ti sono rimaste impigliate addosso, le urgenze. Se ti blocchi, riscrivi la frase precedente e riparti.

 

SE TI VA DI PROVARE, POI RACCONTAMI COM’È ANDATA NEI COMMENTI

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