Consigli di scrittura

Coerenza narrativa: che cos’è?

23 Aprile 2021
COERENZA NARRATIVA

La coerenza narrativa è diventata un leit motiv quando si parla di progettare, scrivere o revisionare storie. Ma che cos’è di preciso?

Coerente significa essere unito bene insieme, essere attaccato. In riferimento alla narrativa, vuol dire rendere la tua opera un organismo compatto in tutte le sue parti. La trama non deve sfilacciarsi in direzioni casuali solo per smania di virtuosismi o voli pindarici.

Immagino la coerenza narrativa come una grossa catena impossibile da distruggere su cui viaggia una rete di eventi interconnessi tra loro. Alla fine, tutti i nodi devono venire al pettine e nessun capello deve uscire dalla coda.

La coerenza narrativa non è un elemento specifico del testo, è qualcosa che lo permea dall’inizio alla fine e che coinvolge molteplici aspetti.

Dobbiamo partire dal presupposto che ogni storia ha le sue regole interne. Creare un mondo narrativo significa costruire un universo verosimile. Con questo non intendo dire che tale universo debba rappresentare un contesto reale; posso anche voler scrivere un fantasy, non cambia nulla. L’importante è che all’interno del mondo narrativo io stabilisca delle norme che lo regolino e che le rispetti per tutta la durata della storia. La sospensione dell’incredulità deve il suo successo anche a questo.

Se decidessi di raccontare le vicende di un uomo ordinario, non potrei attribuirgli poteri magici a metà storia senza aver prefigurato questo aspetto in qualche modo. Le cose non cadono dal cielo in narrativa, tutto deve avere nessi logici coerenti e forti.

Se voglio sorprendere il lettore posso farlo, ma con le dovute maniere, senza ingannarlo. Devi sbalordire, non tramortire.

Un articolo non basta per spiegare in modo esauriente che cos’è la coerenza narrativa, spesso si impara strada facendo, perché si plasma su ogni storia, prende le misure e si accomoda tra le pagine. Vorrei, però, provare a darti un’idea di questo argomento parlandoti di uno dei primi testi che ho editato, sei anni fa, perché penso che fare esempi concreti aiuti molto a comprendere determinati argomenti.

Mi sono trovata di fronte a un’opera dalla trama intrigante che trattava temi molto forti, ma aveva alcune lacune e incoerenze che andavano sistemate e che minavano la sua credibilità. Vediamo su quali livelli abbiamo (io e l’autrice) dovuto agire per valorizzare il manoscritto.

 

Pillole di coerenza narrativa

#DIREZIONE DELLA STORIA E NESSI LOGICI

Il manoscritto che dovevo editare presentava un tronco narrativo centrale solido, intorno a cui ruotava una serie di eventi non funzionali alla trama o poco credibili rispetto all’umore generale della narrazione.

Sebbene fossero per certi versi affascinanti, l’autrice aveva inserito all’interno della sua opera molti avvenimenti non utili a portare avanti la storia. È stato a malincuore che li abbiamo tagliati, ma questo processo ci ha permesso di approfondire e sviscerare gli elementi funzionali alla trama, già presenti ma trattati in modo superficiale.

Spesso la voglia di raccontare tutto, anche i retroscena, ti fa perdere di vista gli elementi su cui è importante spendere le energie. A volte si tende a divagare e a voler racchiudere in uno spazio ristretto una quantità eccessiva di informazioni. Sappi però che la divagazione contribuisce a diluire la potenza del messaggio e del tema che vuoi trasmettere, ne svilisce l’importanza e ostacola una chiara comprensione del testo. Inoltre rischia di inficiarne il ritmo, rallentandolo in modo eccessivo.

È giusto che tu sappia tutto dei tuoi personaggi e della storia, ogni segreto, ogni avvenimento. Ma non è necessario esporre ogni particolare per filo e per segno. Se tu sei a conoscenza dei fatti, ne verrà a conoscenza anche il lettore, sebbene alcuni verranno solo accennati. È la magia di una storia ben congeniata.

È fondamentale chiedersi sempre se ciò di cui stai parlando sia solo un vezzo o sia davvero importante ai fini della comprensione della storia. Ricorda anche che il deus ex machina non è ammesso, il personaggio deve agire e cavarsela con le proprie forze.

La coerenza narrativa prevede che tutto debba avere una giustificazione. Il lettore non è disposto a credere alle coincidenze nelle storie, a meno che non mettano nei guai i tuoi personaggi.

#PERSONAGGI CHE SI COMPORTANO IN MODO STRANO

Chi non viene approfondito…

I personaggi principali della storia non erano caratterizzati a dovere; parlo della protagonista e dei suoi antagonisti.

Il desiderio di creare una vasta cerchia di personaggi aveva fatto perdere di vista l’importanza di approfondire quelli con un ruolo determinante. In particolare, ricordo i genitori della protagonista; erano presenti entrambi, ma mentre la madre aveva un ruolo predominante, il padre si presentava in scena, ma non diceva né faceva mai nulla.

… chi fa cose che non dovrebbe saper fare…

C’era un personaggio che aveva delle doti curative particolari, ma non vi erano elementi che giustificassero queste sue conoscenze mediche. È stato quindi necessario modificare le sue caratteristiche in modo da rendere coerente questo talento con il suo vissuto.

… e chi assume comportamenti ingiustificati

La protagonista, a un certo punto della storia, si riconciliava con i genitori, con estrema facilità. La rottura del loro rapporto aveva motivi molto gravi e traumatici che richiedevano tempo e impegno per essere superati. La riconciliazione non era credibile. In questo caso abbiamo dovuto rivisitare la sequenza degli eventi.

Se ti trovi in difficoltà a gestire i personaggi, o ti blocchi perché non sai come farli comportare di fronte a determinate situazioni, ti consiglio di fare un lavoro a priori di costruzione del personaggio. Puoi preparare una scheda in cui inserire le loro caratteristiche in modo da imparare a conoscerli. Puoi quindi consultare la scheda ogni volta che ti trovi in un vicolo cieco oppure aggiornarla se necessario.

Scivolare sui personaggi rischia di far diventare la storia un campo minato se non sai come gestirli. Prepara il terreno in modo da condurre il lettore attraverso distese di coerenza narrativa prive di buche.

#CONTESTO VAGO E INFORME

Il contesto temporale, geografico e culturale in cui l’autrice aveva inserito le vicende della storia presentava alcune problematiche non trascurabili.

Luoghi e date

I fatti si svolgevano in un luogo imprecisato dell’Africa durante il colonialismo italiano. Per tutta la durata della lettura rimaneva il dubbio sull’epoca nella quale i personaggi si muovevano. La schiavitù in Africa copre un periodo piuttosto vasto e si sentiva l’esigenza di collocare storicamente e geograficamente la narrazione, preferibilmente in un’epoca e in un paese non problematici da gestire o che richiedessero un lavoro di ricerca minimo. Era importante anche capire in quali regioni africane si parla swahili – lingua che veniva citata spesso nel testo – per evitare di scegliere il luogo sbagliato e quindi far perdere di credibilità alla storia.

I personaggi non si muovono nel vuoto, hanno bisogno di concretezza. Scegli un contesto geografico e temporale preciso, anche se non lo espliciterai nella storia o se non avrà un ruolo importante. Se conosci l’ambientazione, riuscirai a destreggiarti meglio all’interno della narrazione e così faranno anche i personaggi.

#TEMA DISPERSIVO

Quando si tratta di temi di una certa portata, ma anche negli altri casi, è opportuno che si mimetizzino nel testo. È vietato fare la morale al lettore e rendere troppo evidenti certi meccanismi. Il tema deve essere come una goccia di colore che fai cadere in un bicchiere d’acqua: si espande in volute e si integra con il liquido.

La coerenza narrativa dal punto di vista tematico stringe forti legami con i personaggi della storia, che si fanno portatori di temi coincidenti o contrastanti.

In questo caso, il tema risultava poco integrato con la narrazione. Si parlava di razzismo e di presa di consapevolezza. Il conflitto della protagonista riguardava il rifiuto per il suo passato. L’antagonista, che in questo caso aveva il ruolo di portare avanti e rafforzare la tesi contraria alla protagonista, non era abbastanza incisivo nelle sue azioni e reazioni. È stato necessario fare un lavoro di revisione che ridistribuisse le varie sfaccettature del tema scelto tra i personaggi, in modo da farli agire coerentemente e da condurre verso un messaggio finale univoco, come voleva l’autrice.

Se sai di cosa stai parlando, anche la tua storia riuscirà a comunicarlo con successo.

 

In conclusione

Quello che mi è rimasto impresso da questa esperienza è l’impegno e la passione con cui abbiamo lavorato sul testo. L’autrice ha dimostrato una grande voglia di imparare e di migliorare e questa collaborazione ha arricchito entrambe. È incredibile come, con il passare del tempo, i personaggi abbiano preso vita. Parlavamo di loro come se fossero persone vere, esistenti, come se quello che gli capitava fosse successo davvero. Si parla spesso di strategie per coinvolgere il lettore nella storia, ma anche chi scrive ha bisogno di immedesimarsi, forse molto di più di chi legge. Ecco perché per comporre un’opera ci vuole disciplina, tempo e concentrazione.

Se sei coinvolta dalla trama, dai personaggi, dai fatti che si susseguono, renderai la tua narrazione viva e credibile, ed eviterai le incoerenze narrative che tanto spaventano chi scrive e infastidiscono chi legge.

In questo articolo ti ho raccontato l’esperienza di questa revisione perché toccava diversi punti inerenti la coerenza narrativa, sebbene non tutti; nel caso tu voglia approfondire l’argomento, puoi leggere il mio articolo sulla revisione strutturale del testo.

 

 

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