Consigli di scrittura

La capacità di sintesi in narrativa

29 Ottobre 2021
sintesi

La capacità di sintesi in narrativa è diventata una condizione spesso necessaria quando si tratta di scrivere un libro, oggi.

Se con la nascita del romanzo — parliamo da Don Chisciotte in poi (vedi, Discorso sul romanzo moderno di Alfonso Berardinelli, Carocci editore) — svettavano tra le pagine arzigogoli e virtuosismi, e lunghe descrizioni, oggi non è più così.

Questo perché un tempo non c’era la possibilità di viaggiare che abbiamo oggi, non c’erano potenti mezzi di comunicazione (internet), non c’era la tv. L’unica occasione che le persone avevano per conoscere il mondo era attraverso i libri che leggevano.

Le immagini, oggi, manipolano il mercato, sia quelle derivanti da schermi di ogni tipo sia quelle che le pagine di un libro sono in grado di evocare. Pensa solo al marketing e alle pubblicità, che riducono le informazioni ai minimi termini e si giocano la tua attenzione con poche parole.

Siamo diventati esseri facilmente annoiabili e abbiamo bisogno di continui stimoli. La narrativa deve stare al passo con i tempi e ha bisogno di essere veloce, ritmata, di dare subito una visione chiara di ciò che vuole mostrare.

Catturare l’attenzione è la parola d’ordine, e devi imparare a farlo subito.

Ecco perché è indispensabile capire come affinare la tua capacità di sintesi quando scrivi un testo narrativo.

 

La sintesi è la risposta

Come ho detto in questo articolo: Racconto o Romanzo? bisogna avere qualcosa da dire; inutile allungare il brodo solo per riempire pagine. Girare intorno ai concetti che vuoi esprimere, presumendo che in questo modo arrivino più chiaramente al lettore, è spesso un errore.

Perché?

Perché denota inesperienza, insicurezza, e irrita il lettore, che pretende di avere una parte attiva nella narrazione, vuole intuire cosa faranno i personaggi, cosa provano, anticipare quello che accadrà e come si risolverà la storia, senza essere imboccato a dismisura.

Sintesi non significa sminuire un testo o mutilarlo in alcune sue parti. Al contrario, vuol dire esaltarne l’essenza attraverso le parole giuste.

 

Istruzioni per l’uso

Per farti capire cosa intendo, riprendo l’articolo sulla premessa drammaturgica che ho scritto di recente, in cui ho riassunto alcune fiabe in una frase o poco più. Prendiamo ad esempio quella di Cappuccetto Rosso:

 

Una bambina va a trovare la nonna e scopre che è stata mangiata da un lupo. Viene mangiata a sua volta, ma un cacciatore le salva.

 

Prima di ridursi a questa singola frase, l’idea originale suonava più o meno così:

 

Una bambina, nonostante gli avvertimenti della mamma, attraversa il bosco per andare a trovare la nonna malata e portarle dei biscotti. Nel tragitto si imbatte nel lupo cattivo che la circuisce e la precede a casa della nonna, la mangia, ne prende il posto e aspetta. Quando Cappuccetto Rosso arriva, la inganna e mangia anche lei. Un cacciatore sente le grida di Cappuccetto Rosso, accorre, uccide il lupo e salva lei e la nonna.

 

Quattro lunghissime frasi per dire cosa? Ci ho riflettuto un po’, facendo altre prove e accorciando lentamente la premessa, per arrivare poi a quella finale. Su cosa ho ragionato?

Sugli elementi che realmente servivano per far capire lo svolgimento dei fatti.

Ti faccio un altro esempio con un mini racconto (drabble) che ho scritto di recente. Ho dovuto rivederlo e accorciarlo per non superare le 100 parole. Questo lavoro minuzioso mi ha consentito di ragionare sul testo e limarlo dove serviva.

Evidenzio le parti modificate per darti un’idea di come ho agito.

 

VERSIONE ORIGINALE

«Quando devi prendere una decisione, la decisione deve essere tua, solo così gli eventi si piegheranno al tuo volere. Altrimenti, morirai.»

La mia decisione.” Quelle parole rimbombarono estranee nella sua stessa mente.

Lo sciamano lo fissava, lo sguardo cieco. Kletis stringeva ancora nella mano sinistra il medaglione che gli aveva regalato suo padre prima di morire. Aprì il palmo, sulla carne gli era rimasto il timbro dello stemma della sua famiglia; sul retro del prezioso oggetto, un’incisione: “Un re sconfitto è un re morto, e così la sua progenie”.

Kletis mise a tacere il suo vero io, chiuse gli occhi, inspirò e attese.

 

VERSIONE REVISIONATA

«La decisione deve provenire dal tuo vero io, solo così gli eventi si piegheranno al tuo volere. Altrimenti, morirai.»

Il mio vero io.” Parole che risuonarono estranee alla sua stessa mente.

Lo sciamano lo fissava, lo sguardo cieco. Kletis stringeva ancora nella mano sinistra il medaglione che gli aveva lasciato suo padre prima di spirare. Aprì il palmo; sulla carne, il marchio del sigillo di famiglia; sul retro del prezioso oggetto, un’incisione: “Un re sconfitto è un re morto, e così la sua progenie”.

Kletis mise a tacere il suo vero io, chiuse gli occhi, inspirò e attese.

 

Prendiamo la parte centrale della drabble:

Kletis stringeva ancora nella mano sinistra il medaglione che gli aveva lasciato suo padre prima di spirare. Aprì il palmo, sulla carne il marchio del sigillo di famiglia

Il padre stava per morire, quindi lo immaginavo agonizzante e l’idea che dicesse: “Ehi, figlio! Ti faccio un regalo” mi sembrava piuttosto bizzarra (visto che poi è una profezia nefasta). Glielo lascia, semplicemente, magari mentre la mano gli cade lungo il fianco senza vita. Regalare dà un’immagine completamente diversa.

Parliamo del “timbro” sulla mano, non siamo mica alle Poste ;), allora ho pensato che la parola “marchio” fosse più adatta, anche a livello simbolico. Lui è marchiato dalla sua dinastia, da obblighi e doveri. I segni del bassorilievo del medaglione gli rimangono impressi come un marchio sulla mano. E si parla di un sigillo, non di uno stemma. Anche in questo caso mi sembrava molto più appropriato a livello simbolico: un sigillo è qualcosa che ti vincola.

Poi ho lavorato sulla costruzione della frase, mantenendo gli elementi indispensabili e velocizzandone il ritmo.

 

Sintesi e parole

Si tratta quindi non solo di tagliare parti superflue, ma di scegliere le parole che ti consentono di esprimere in modo efficace il concetto, di trasmettere immagini, di creare mondi e stimolare emozioni nella mente del lettore.

Se il lessico è preciso, non c’è bisogno di usare tante parole per far capire il significato di quello che stai scrivendo.

Quando dico che “lo sbattere delle pentole, alle sue spalle, gli urtava l’udito ancora fine” è sicuramente meno efficace che dire: “lo spadellare alle sue spalle gli urtava l’udito ancora fine”.

La sintesi va di pari passo con una precisa scelta lessicale.

 

La sintesi per eliminare il superfluo

Oltre a un più attento uso delle parole, è importante tener presente che acquisire capacità di sintesi può aiutarti anche a valutare il superfluo del tuo testo narrativo.

Mi riferisco a quelle parti di testo che non arricchiscono la narrazione ma, al contrario, la appesantiscono.

Tornando alla mia drabble di prima:

«Quando devi prendere una decisione, la decisione deve essere tua, solo così gli eventi si piegheranno al tuo volere.»

Avevo gestito in modo contorto il periodo, inserendo anche una ripetizione (“decisione”), quando il senso di quello che volevo dire era molto semplice, allora ho tagliato il superfluo.

«La decisione deve provenire dal tuo vero io, solo così gli eventi si piegheranno al tuo volere.»

Si parla di eliminare il superfluo sia per gestire il ritmo, come nel caso presentato, sia in riferimento a passaggi non funzionali alla narrazione, come una descrizione di troppo che non influenza la trama e non fornisce elementi utili alla decodifica della storia (ne parlo QUI).

 

In conclusione

Troppo cervellotico? Forse, ma è fondamentale durante la fase di revisione.

Ti accorgerai di come, all’inizio, avrai bisogno di fare molte modifiche, ma acquisendo consapevolezza durante il percorso, ti verrà naturale omettere determinate cose e riflettere sulla scelta lessicale già durante la prima stesura.

Non dico che il testo, con l’esperienza, sarà perfetto, ma di certo riuscirai ad applicare certi accorgimenti sin da subito, e la revisione successiva ne risulterà alleggerita.

Scrivere un testo narrativo richiede creatività e tecnica. Nella tecnica possiamo inserire tutti quegli aspetti che affinano la tua capacità di scrittura e manipolano il testo in modo da renderlo adatto a creare l’effetto voluto. L’impatto che avrà sul lettore dipenderà molto anche da questo.

 

HAI DIFFICOLTÀ CON UN PASSAGGIO DELLA TUA OPERA?

APPROFITTA DELLA PROVA GRATUITA DI EDITING E CONTATTAMI SUBITO. SARÒ FELICE DI AIUTARTI.

Articoli che potrebbero interessarti

Nessun Commento

Lascia un commento