Antieroe o antagonista: questo è il problema.
Cosa rende speciali i tuoi supereroi preferiti, o i personaggi dei romanzi che leggi più volentieri?
Ragionare su quali caratteristiche o particolarità rendano certi personaggi unici ti permette di imparare a tua volta a crearne di simili o, perché no, anche di migliori.
Bisogna però partire dalle basi e capire, intanto, che cos’è un personaggio.
Un personaggio è qualsiasi cosa agisce nella storia: può essere un essere umano, un animale, un luogo (ad esempio, il deserto nel Deserto dei tartari, Marte nell’Uomo di Marte, e così via).
Abbiamo personaggi cosiddetti “buoni” e personaggi “cattivi” che ostacolano i buoni.
In questo articolo parleremo dei personaggi cosiddetti “cattivi”: antieroe e antagonista, che NON sono la stessa cosa.
L’antieroe
Quando sento parlare di antieroe, la prima cosa che mi viene in mente è un’ombra nella notte, in impermeabile, tra i fumi che escono dai tombini e la pioggerellina fine che gli rimbalza sulle spalle. Nel taschino interno del soprabito, una fiaschetta di whisky.
Leggi un qualsiasi romanzo di Ellroy e troverai un detective ubriacone che malmena i sospettati e corrompe i testimoni. Ma a fin di bene, in fondo…
L’antieroe è un protagonista che non incarna doti umane positive, ma propende verso un’ambiguità morale. Ha caratteristiche considerate negative per la morale della società, si comporta “male”, e attraverso metodi discutibili, fa del bene.
Creare un antieroe, invece di un eroe, può rivelarsi una scelta vincente, se non si scade nel cliché. Nella letteratura e nel cinema hai solo l’imbarazzo della scelta: le sfumature negative dei protagonisti di alcune storie li trasformano in antieroi indimenticabili.
Ti faccio un esempio borderline che forse ti stupirà.
Se paragonato ad altri suoi colleghi, come Spiderman o Superman, Batman è certamente un po’ sopra le righe, non trovi? La polizia lo bracca e deve nascondersi; ha un animo tormentato e a volte perde il controllo.
Attraverso la missione che si è auto-imposto, vuole vendicare la morte dei genitori. Se ci pensi, il concetto di vendetta è un concetto negativo: non ci si vendica, si cerca giustizia. Eppure questa sottigliezza rende il personaggio più verosimile e umano, e questo facilita l’immedesimazione.
Se parliamo di perdere il controllo, l’incredibile omone verde non ha rivali. Le azioni violente di Hulk sono un modo per sfogare la propria rabbia repressa; eppure, anche lui aiuta i “buoni” e combatte i “cattivi”, pur causando qualche danno.
Poi c’è il mio preferito: Han Solo, che prima di diventare un eroe, era un contrabbandiere che pensava solo a sé stesso, ai suoi interessi e a salvarsi la pelle. Lui è un antieroe che si trasforma in eroe, anche se di fondo rimane sempre un po’ “canaglia”.
L’antagonista
Il motivo per cui all’inizio dell’articolo ho scritto “cattivo” tra virgolette è dovuto al fatto che un antagonista non è per forza “cattivo”.
L’antagonista si contrappone al protagonista della storia, che potrebbe, come abbiamo visto, non essere un esemplare di virtù.
Se ci pensi, Lupin è un antieroe, perché è un ladro. E rubare è una cosa sbagliata. In una situazione normale lo considereremmo una brutta persona, da perseguire e sbattere in galera. Eppure, la narrazione ci porta a tifare per lui e desideriamo che sia Zenigata a perdere, ogni volta, la partita.
E qui si crea una situazione interessante.
Dal canto suo, Zenigata è l’antagonista della storia, sebbene rappresenti la giustizia, in quanto ispettore.
L’antagonista è quindi colui (o qualcosa) che si frappone tra il protagonista e il suo obiettivo, e costituisce quindi un ostacolo.
In uno degli esempi citati all’inizio, Marte si rivela un paese inospitale, lo sa lo spettatore, lo sa il protagonista, che viene messo a dura prova dalle condizioni ambientali che il pianeta gli offre e rischia la vita.
Lascio a te l’onore di completare la lista nei commenti, nominando alcuni antagonisti famosi che hai apprezzato. Comincio io con Hannibal Lecter, che cerca di mettere in difficoltà Clarisse (ma che principalmente acquisisce la funzione di mentore); Jack Torrance nel meraviglioso romanzo di King: Shining, che impedisce a sé stesso e alla propria famiglia di lasciare l’Overlook Hotel (che a sua volta diventa antagonista di Jack); e avendo nominato Han Solo, non può mancare Darth Vader/Lord Fener.
Per approfondire leggi: Come creare un antagonista credibile per il tuo romanzo.
In conclusione, in una storia possiamo inserire un antieroe, che ricoprirà la funzione di protagonista, e un antagonista che metterà i bastoni tra le ruote all’antieroe. Sta a te stabilire un legame tra i due e un motivo che li porti al conflitto.
Ricorda che sono i personaggi a portare avanti le storie, non il contrario.
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